the English version at the end
Toc-toc. C’é ancora qualcuno?
Quasi certa di trovar solo silenzio, spero non così profondo da poter sentire il suono dell’impasto che lievita nella ciotola. Sono mesi che non scrivo. Non che non sia successo nulla nel frattempo, ma era un po’ come non saperlo più raccontare, il banale, il quotidiano, il sole che nasce e che tramonta, il pane fatto in casa, gli stampini da Baba che non riuscivo a trovare, la salvia che non riesce ad attecchire. E poi, The big renovation, la cucina nuova e la mappa di oggetti, tazze, stampi e ciotole da ricostituire per non sentirmi persa casa mia; i pidocchi presi a scuola da sconfiggere, l’umore che non ne vuol sapere di scendere dall’altalena e, dulcis in fundo, un pianoforte. Qualche mese fa, la signora del cacao 🙂 ha deciso di ricominciare a suonare dopo così tanti anni che per contarli ci vogliono le manine di due bambine e mezzo; non soltanto suonare ma recuperare in fretta tutto il tempo passato senza farlo. Le passioni possono essere le nostre peggiori nemiche.
Così mentre Bach, Schubert e Pechelbel si infilavano nelle mie giornate e gli operai andavano e venivano come formiche nevrasteniche, il giardino, stanco di aspettare, iniziava la sua silenziosa ribellione e un velo di percettibile negligenza si posava sulle piante come rugiada al mattino. L’alberello di Azara M e la sua mancata fioritura invernale , che in inverno avrebbe dovuto provvedere da solo a profumare di vaniglia l’intero giardino addormentato, mi stava forse dando appuntamento al prossimo inverno la sua fioritura mentre le violette odorose venivano inghiottite da gramigne scostumate. Avevo premuto un po’ troppo sul pulsante pausa, non soltanto quello del blog.
Le nature morte sono per me fonte di bellezza e di meraviglia, motivo per il quale mi ostino a tenere la frutta in ciotole e alzate di vecchia ceramica francese pur sapendo che il frigorifero le conserverebbe meglio, ma la visione del mio giardino trascurato, non aveva proprio nulla della struggente bellezza delle opere di Chardin o della pittura olandese di Pieter Clasz e Osiaz Bert. Dovevo correre ai ripari, andare a cercare i guanti blu da giardino e i sacchi di stallatico e di chicken pot. Sapevo già che quando avrei finito con il giardino avrei ripreso anche il blog.
Quello che in questi mesi non ho mai smesso di fare é stato sfornare le meringhe. Meringa francese da conservare in scatole di cartone (o di latta), leggera, friabile e profumata e meringa italiana, da cuocere con lo zucchero a sciroppo, per vestire a festa crostate dall’animo contadino. Le ultime mi sono divertita a spennellarle di cioccolato fuso, guardando il paesaggio finalmente più rigoglioso e primaverile delle mia piante non più dimenticate.
Se ci siete, sarei felice di sentire un vostro colpo.
Meringhe francesi
Albumi, zucchero semolato ( il doppio del peso degli albumi), 1 punta di sale.
Iniziare con il montare gli albumi con la punta di sale.
Dividere lo zucchero in tre parti più o meno uguali e quando gli albumi cominciano a schiumare aggiungerne una prima parte. Aumentare la velocità, aspettare tre minuti e aggiungere una seconda parte. Ripetere l’operazione con l’ultima parte di zucchero portando la velocità al massimo. Complessivamente dovrebbero montare circa 15 minuti. A questo punto la meringa sarà diventata lucida e brillante e avrà formato il becco alla punta della frustra.
Rivestite una teglia con carta forno e formate con l’aiuto di due cucchiai o con la tasca da pasticcere, delle nuvolette o piccole montagne se preferite, avendo cura di spaziarle un paio di cm l’una dall’altra. infornare in forno preriscaldato a 130-150C per circa un’ora e mezza senza mai aprire lo sportello del forno altrimenti l’aria formerà delle crepe sulla superficie delle meringhe. Lasciatele raffreddare in forno spento
Consigli
Gli albumi devono essere pulitissimi, senza alcuna traccia di tuorlo e la ciotola senza traccia di grasso o acqua. Dovrebbero essere separati da qualche giorno, conservati in frigo e portati a temperatura ambiente un paio d’ore prima di essere usati.
La planetaria e il mixer permettono una perfetta montata ma se usate le fruste elettriche cercate di tenerle il più verticale possibile.
Al posto del sale potrete usare una goccia di limona o una punta di cremor tartaro.
Potete usare mezza parte di zucchero granulato e mezza di zucchero a velo.Questo va aggiunto alla fine, setacciato e incorporato a mano con la marisa o la spatola in silicone. Io preferisco usare solo zucchero granulato, il risultato é una crosticina leggermente più friabile ed un gusto caramellato, per me tipico delle meringhe, che l’amido contenuto nello zucchero a velo copre largamente.
Still life
Toc-toc. Anyone over there? I am pretty sure i’ll find just silence, hoping not so deep as to hear the sound of the bread dough rising in the bowl on the counter top.

…Ho letto tutto d’un fiato.. Nei prossimi momenti ti rileggero’ con calma, come faccio sempre con ogni tuo post, che meraviglia immaginarti, con la tua innata eleganza, suonare il pianoforte. Sono felice per te, stai riuscendo piano piano a sistemare ogni cosa.. Sei una donna forte cara Daniela. Mi sei mancata, sono contenta che sei di nuovo qui nel tuo spazio che sento mio. monica
Monica, sei la prima. ti ritrovo appena sveglia, una felice conferma. ti abbraccio cara
e IO TI ASPETTAVO….ogni giorno controllavo, temevo nn volessi piu scrivere. Stamani ore italiene 8.30 giornata che peggio di cosi non poteva iniziare,un magone terribile, ansia,morsa allo stomaco arrivo in ufficio e mi dico “ora verifico, se Daniela ha scritto qualcosa allora è un segno che tutto andrà bene, tutto si sistemerà” Grazie Daniela !BENTORNATA! un abbraccio affettuoso, Apollonia
Apollonia, che gioia la tua voce…
Toc Toc. Ci siamo tutte, qui ad aspettarti!
🙂
Lo sai che queste meringhe, distrattamente coperte di cioccolato, sono bellissime nuvolette?
Gaia, si si le uniche nuvole nere da mesi 🙂
Aspettavo il tuo ritorno fiduciosa. Bello leggerti di nuovo
Alessandra, che gioia questi colpi. Grazie.
Sapevo che c’eri e non eri sparita, Instagram ò stato prezioso…
Eh Eh, quella finestra li é così semplice da aprire 😉
Bentornata! E dimmi, come si fa a riprendere a suonare dopo tutto questo tempo? Io non ce l’ho ancora fatta e anche il mio umore non vuol scendere dall’altalena.
Duda duda, l’umore é sempre li, sull’altalena che non siamo riusciti a mettere in giardino xche non abbiamo alberi così forti e antichi. A volte credo che quel dondolare non sia poi così male, soprattutto se ogni tanto posso scendere e riposarmi qui…
Il piano invece non so dirti, ad un certo punto é diventato un bisogno grandissimo, il primo pensiero del mattino. Volevo un piano europeo e un’insegnante più vecchio/vecchia di me. Dopo qualche settimana di ricerca j’ai trouvé mon bonheur! Un piano cecoslovacco, dal suono grave e profondo, non ho mai amato i cinguetti dei pianoforti giapponesi. Non é vero che ci si ricorda tutto, mentre é vero che con il tempo si apprende meno velocemente. Pero’ la volontà e il desiderio possono accelerare le cose. Le bambine grandi hanno iniziato con me. I pezzi li scelgo io, l’insegnate a volte mi aiuta a trovare la chiave giusta per il mio livello, e rubando tempo qui e li, provo a suonare tutti i giorni. Il repertorio si allarga, le mani ti seguono e l’altalena mi guarda da lontano.
Io sono qui, scrivimi pure…
Bentornata!! Non hai idea di quanto mi siano mancati i tuoi post, ma seguendo la tua attività su Pinterest ero sicura che saresti presto tornata a raccontarci di te.
Sara, Pinterest e Instagram, finestrelle del web, sorelline di C&C. Grazie, ti abbraccio
Bentornata finalmente !
Ciao Mara!
Complimenti molto cozy and classy. A rivederci presto Boudin or Champagne French Bakery Cafe’ maybe. Un abbraccio Silvia SD.
Silvia,
ti ho scritto sai…
Si, certo con piacere ma in fretta che tra poco entrambe voliamo l’europa…
Cara Daniela, non ho mai smesso di venire a sbirciare su calme et cacao, sperando che prima o poi saresti tornata. Sono felice che ora tu l’abbia fatto. Le nostre vite un po’ si somigliano, così giramondo, pronte a ricominciare da capo ogni volta. Quanta fatica, ma che bello.
Un abbraccio, Natalia
ciao Natalia, mi dispiace x tutto questo tempo. Un abbraccio anche a te
Toc toc! Bentornata!
Cominciavo a temere che questa porta non si sarebbe riaperta per accoglierci nel tuo mondo, ma ogni tanto continuavo ad affacciarmi! Bentornata, con queste soffici meringhe, con le parole con cui hai riassunto tutto questo tempo trascorso e con la poesia che sai regalare a piene mani. Ora persino con accompagnamento di pianoforte(E forse è la volta che mi decido a andare su Pinterest!). Umore in altalena anche qui. Un bacione a te e a tutte quelle manine di bambine.
Cinzia, cara. A volte l’ho pensato anche io sai…
Grazie x i baci, per l’attesa e per questo commento così affettuoso. A presto
Come le vere amicizie, quelle in carne ed ossa dove anche dopo tanto tempo tutto ricomincia esattamente dal punto in cui ci si era lasciati.
che bello ritrovarti!! a presto allora!!
Donata, stamattina pensavo proprio a te. Non conosco ancora bene le date ma a luglio me lo offri il caffè dell’anno scorso? baci
Oh si!!! Sarò 10 giorni in ferie a luglio dal 10 e spero con tutto il cuore di riuscire finalmente a bere quel caffè con te!!! Che felicità!
Eccola! Ti ritrovo con la stessa emozione di ogni volta… Bentornata Daniela mi sei mancata
…Rorina, Ehi tu ehi tu ehi tuuuu
Love what you do ! sempre bello ogni tuo ritorno , atteso&inaspettato . ann…..a
Ann…a cara, che forse la gramigna attaccata a queste pagine sia propio io? baci
ci sono pure io!!!! aspettavo tanto un tuo post!!! sempre bello leggerti le tue parole sono musica!:) ti abbraccio forte forte
Barbara, anche io te. forte forte forte
Siiiii…. Ci sono,eccome!!! Non è’cambiato nulla, lo stesso desiderio di risentirti e di condividere….. Ti capisco profondamente, ci sono periodi in cui non vorresti parlare neanche con te stessa e durante i quali non riesci a trovare il bandolo della matassa…
Però’passa….. Bentornata mia cara, te lo dico con immensa felicità’
Ti abbraccio ….Carolina
mi fa piacere finalmente ritrovarti…bentornata
Ciao Valeria,
anche se un po’ a singhiozzi, il blog ha sempre una parte importante tra le cose che amo… Grazie